Thompson era strano oltre che insopportabile. Prima gli chiedeva se Diane era disponibile e poi non faceva nulla per accapparrarsi il suo numero... bah! Sperava soltanto che glielo domandasse direttamente evitando così di mandare all'aria i suoi neo nati piani di vendetta... verso cosa poi doveva ancora capirlo visto che l'ultima schermaglia avuta con lui si era risolta a suo favore. Sospirò andandosene poi a casa, in quei giorni sua nonna si divertiva a comparire spesso e sua madre ne risentiva incredibilmente... non le avrebbe affatto perdonato un ritardo quindi era meglio che si sbrigasse ad entrare. "
Sono a casa" trillò vedendo suo padre comparire sorridendo dalla cucina. "
Ciao, tesoro! Tutto bene a scuola?" "
Diciamo di sì" rispose annuendo. "
Qui?" il sospiro di suo padre fu abbastanza eloquente perchè decidesse di rimandare il discorso ad un altro momento. Si lavò le mani e poi andò a pranzo, dove trovò la nonna già seduta ad attenderla... come al solito era l'unica con cui scambiasse due parole normali... a volte si chiedeva se avere una nipote preferita non fosse che una farsa per innervorsire Dean e far star male Alien...
Per fortuna Lilith aveva deciso di levare le tende subito dopo pranzo, suo padre era riuscito a convincerla a tornarsene negli Inferi ma quella aveva promesso che sarebbe tornata presto e, per quanto ognuno di loro si augurasse che se ne dimenticasse, sapevano che avrebbe mantenuto la parola data. Dopotutto lo faceva sempre. Si era appena rilassata sul divano quando il cellulare cominciò a squillare.
Numero sconosciuto. "
Pronto?" rispose annoiata, convinta che fosse Diane... magari col telefono di casa o di una cabina telefonica... forse Thompson era riuscito ad avere il suo numero e adesso le avrebbe scassato le palle con i dettagli della conversazione con l'uomo di Neanderthal. "
Ciao bella maialina, lo succhi?" "
Come, scusi?" il tono ora sembrava quello di un pulcino spaventato. Che cazzo di telefonata era? L'uomo all'altro capo del cellulare rise... una risata bassa, roca... le faceva gelare il sangue nelle vene. "
Ti ho chiesto se fai anche i preliminari oppure se ti piace andare subito al sodo" la sua voce suonava ovvia, era come se desse per assodato che lei sapesse ciò di cui stava parlando. "
Guardi credo che abbia sbagliato numero, la saluto!" aveva buttato giù sconvolta, poi era scoppiata a ridere. In fin dei conti era raro ricevere chiamate del genere... peccato che l'episodio si ripetè qualcosa come quindici volte nell'arco di una mezz'ora ed erano quasi sempre uomini diversi! "
Papà!" miagolò spaventata e continuò a farlo finchè Samael non comparve. "
Tesoro che succede?" nuova chiamata. "
Papà rispondi tu... continuano a telefonare dei pervertiti, ma non ho idea di come abbiano avuto il mio numero" il viso era cinereo, il corpo e la voce le tremavano... stava letteralmente morendo di paura e di rabbia. Tutte quelle telefonate... erano troppe per essere solo un equivoco... qui doveva esserci dietro qualcosa! Samael prese il cellulare circospetto, accettando la chiamata senza dire nulla. "
Finalmente, cucciola! Ce ne hai messo di tempo a rispondere! Senti vieni a casa mia ho voglia di scoparti sul pavimento e poi sul tavolo! Vieni tesoro, ti sfonderò come mai prima d'ora" se la situazione non l'avesse resa veramente inquieta sarebbe scoppiata a ridere vedendo suo padre, il principe dei demoni, cambiare lentamente colore ed espressione: circospezione, fastidio, rabbia, furore. Eppure, nonostante fosse ovvio che avrebbe voluto stringere il collo di quel tipo fino a che non gli fosse sprizzato fuori il bianco degli occhi come in uno di quei giocattoli per bambini, si stava sforzando per mantenersi razionale e calmo così da arrivare in fondo alla faccenda "
Mi scusi, lei come fa ad avere questo numero?" domandò pacato... calma apparente che sfumò in un secondo. "
Tu, razza di pervertito schifoso! È così che lavori, eh? Ti spacci per ragazza sui siti porno solo per rimediare checche passive!? Con me non attacca, frocio di merda! Vaffanculo!" il viso di Sam diventò improvvisamente bordeaux, mentre il suo tono di voce salì talmente di intensità che Lili temette potesse rompere il lampadario come accadeva in quei film sui tenori della lirica. "
Hey pezzo di merda! Questo è il telefono di mia figlia! Come cazzo hai fatto ad avere questo numero? Ti giuro che vengo lì e ti trito le palle, figlio di... HA RIATTACCATO! LILI! HA RIATTACCATO!" La ragazza sospirò affranta. "
Richiameranno, papà... purtroppo lo faranno... solo vedi di essere più calmo, perchè io non so cosa sta succedendo..." il demone era già pronto a dar di matto di nuovo, ma vedendo la sua bambina accasciarsi pallida e con gli occhi gonfi di lacrime sul divano si calmò all'istante. Si sedette accanto a lei che subito si accucciò sul suo petto come era solita fare quand'era più piccola. Gli mancavano quei tempi... l'affetto dei suoi figli nei suoi confronti non era cambiato, ma ora erano leggermenti più distanti... meno inclini a farsi coccolare e rassicurare come quando erano solo dei mocciosetti con il moccolo al naso che piangevano terrorizzati da un incubo. Le accarezzò lento le spalle, cercando di tranquillizzarla con le parole. C'era quasi riuscito quando il nuovo squillo del cellulare la fece irrigidire. Il nuovo interlocutore però sembrava più propenso a parlare così rivelò loro di aver trovato il numero su uno di quei siti per svuotacazzi frustrati. Dette loro l'indirizzo e li guidò fino all'annuncio che gelò il sangue nelle vene di MaryLi.
CITAZIONE
-A.A.A Cercasi stallone per puledrina da domare. Sono una ragazza aperta ad ogni tipo di esperienza, mi abbasso a tutto. Cerco uomini maturi per una cavalcata soddisfacente... chiamatemi ad ogni ora del giorno e della notte 333-XoXo-
"
Lili... quello è il tuo numero..." suo padre la guardava perplesso e leggermente preoccupato, come se da un momento all'altro si aspettasse la sua ammissione, ma la paura ormai aveva lasciato il posto ad una rabbia cieca nel corpo della ragazza. "
Grazie, Capitan Ovvio! Lo so da sola che quello è il mio cellulare!" ok, il tono da saccente impanicato non era quello più adatto, ma le bastò un'occhiata per capire la sua cazzata. "
Scusa papà... è solo che non so che ci faccia lì... un momento! Thompson!" no, non si era fatta capire e lo sguardo confuso del genitore glielo diceva chiaramente. "
È un mio compagno di classe. Un bastardo con cui non vado affatto d'accordo! Oggi l'ho spedito in infermeria, ma lui ha fatto lo stesso con me... niente di preoccupante, non fare quella faccia! Non so cosa sia, ma ha dei poteri anche lui. Mi ha privato dell'aria e la prof ha pensato bene di mandarmi assieme a lui a stendermi un po' visto che, per vendetta, l'ho mandato a sbattere contro un numero imprecisato di cose. Comunque, una volta lì mi sono addormentata... deve aver preso il mio numero mentre dormivo e averlo messo qui... quando mi sono risvegliata ho notato la spia del computer spegnersi... non ci ho dato peso lì per lì, ma ne acquisisce ora! Io quello lo uccido!" Il furore stava crescendo in lei, ma con pazienza il padre riuscì a calmarla ricordandole poi che non le era permesso dar sfoggio alle sue capacità davanti ai mortali. Si era lasciata rimproverare in silenzio, poi con un sospiro Samael l'aveva mandata a vestirsi: non poteva certo tenere quel numero date le circostanze, quindi per prima cosa avrebbero bloccato la scheda e cambiato anche operatore telefonico, poi avrebbero ragionato con calma sulla vendetta da servire a quell'insolente che si permetteva di venderla su certi siti! Gli saltò al collo grata, riempiendolo di baci e ringraziamenti manco le avesse improvvisamente regalato l'auto!
Due ore dopo stringeva contenta il suo cellulare fra le mani, era riuscita anche ad avvisare tutti i suoi contatti del cambio di numero e suo padre la stava riportando a casa per studiare insieme una strategia per farla pagare a quel moccioso pezzo di merda. Samael aveva anche avvisato Invidia il quale aveva dato la sua disponibilità -inframezzata da espressioni piuttosto violente e colorite nei confronti di
quell'infame che aveva osato trattare la sua dolce nipotina così- a partecipare nel grande piano di annientamento dello stronzo. Al ritorno dal negozio però avevano preso una strada diversa, sapeva di non avere colpe ma Sam voleva lo stesso scusarsi con Dean per l'arrivo improvviso della madre così aveva pensato bene di fermarsi nella sua pasticceria preferita per comprargli la torta di mele che tanto amava e un numero imprecisato di pasticcini che giacevano, dentro un'elegante confezione, sul sedile posteriore dell'auto. Quel nuovo giro però li portò proprio davanti all'ospedale psichiatrico della città e, passandoci davanti, Lili vide qualcosa che mandò di nuovo alle stelle il fuoco che le si era acquietato in petto. "
Papà! Ferma la macchina! Torno a casa da sola, c'è una cosa che devo fare!" era stata fin troppo evasiva, ma dopo diverse proteste il padre acconsentì alla sua richiesta facendola così scendere, ripartendo subito dopo. Una volta che l'auto si fu allontana abbastanza, MaryLi marciò a passo di carica verso colui che aveva attirato la sua attenzione. "
Grandissimo pezzo di merda! Come cazzo ti sei permesso, si può sapere? Io ti distruggo, figlio di puttana!" senza pensarci due volte, aveva mosso la mano mandandolo quindi a sbattere contro un albero lì vicino! "
Sai, sei nel posto giusto! Uno psicopatico come te dovrebbe avere una suite qui!" disse indicando la casa di cura da cui il giovane era appena uscito. "
Ti sei già accordato per il letto con vista sul parco, razza di squilibrato mentale?" domandò fulminandolo con lo sguardo.
Quel pezzo di merda! Questa gliel'avrebbe pagata con gli interessi, poteva starne certo!
Edited by »Donnie - 30/1/2012, 00:47