Just a cigarette in the men's bathroom! What do you want to happen?, NathanxMaryLi

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view post Posted on 4/2/2012, 21:27
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Rivederla così presto non era in programma, si sentiva un cazzutissimo coglione! Lui ci stava perdendo dietro la testa e lei nemmeno voleva che esistesse... che cazzo di situazione! Perdere la testa per lei non era in programma, avrebbe dovuto accontentarsi di quello che sarebbe stato più facile raggiungere, la luna era troppo lontana. Ulularle dietro non avrebbe cambiato le cose, sarebbe stato patetico. Eppure lui continuava ad ululare... La fissò ricordando quelle labbra morbide, della senzazione della sua pelle morbida sotto le dita, del suo calore. che stupido idiota! La fissò un attimo solo prima di essere requisito da Diane, sotto gli occhi attenti di Michael, tanto l'amico sapeva che se ne sarebbe andato presto, anzi... probabilmente prima dell'inizio del secondo tempo, insomma, non aveva proprio voglia di rimanere lì, soprattutto insieme alla piccola Winchester, le cose non si sarebbero semplificate in quella maniera! Rispondeva a monosillabe alla ragazza che gli stava attaccato, quando erano tornate dal bagno aveva tenuto d'occhio la rossa, quella ragazza sarebbe stata davvero la sua rovina! Dio santo, come poteva friggersi le palle in quel modo? Doveva riprendersi immediatamente, soprattutto dalla gelosia che provò quando fece la gatta morta con il barista... bel ragazzo, totalmente diverso da lui... se quello era il suo tipo non ci poteva fare nulla! Porca puttana! doveva piantarla di fare così, non poteva sbavarle dietro! Ed invece doveva essere semplicemente patetico! La fissava da lontano senza nemmeno avere le palle per avvicinarsi maggiormente alla ragazza che tanto lo istigava, non poteva farlo. Quando l'altra tornò le lanciò uno sguardo più ferito del dovuto, allungandole il biglietto per il film, Michael aveva pagato quella di Diane e lui quello della rossa.
"Eccotelo, stai attenta, potresti ingrassare a mangiare tutte quelle schifezze... oppure potresti semplicemente metterti al posto delle caramelle, sono certo che lui ti comprerebbe subito!"
Gli scappò acido, dando una pacca sulla spalla dell'amico e facendogli segno che sarebbe andato a fumarsi una paglia prima del film, non voleva rimanere ancora lì, almeno per il momento!
Si accese la paglia, il film sarebbe iniziato in capo a dieci minuti, al massimo avrebbe perso qualche trailer, niente di grave comunque! Di certo sapeva esattamente che cosa non voleva fare: restare lì!
Voleva tornarsene a casa e mettersi a letto, scordarsi di quegli occhioni verdi sbarrati, della confusione che vi aveva letto dentro, di tutto! purtroppo non poteva, aveva dato la parola a Michael di non allontanarsi almeno per una mez'oretta, sarebbe stato l'inferno, cazzo! Non poteva farcela... prese fiato entrando di nuovo dentro, forza e coraggio! Più tempo aspettava e più sarebbe stata lunga l'agonia!
 
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»Donnie
view post Posted on 4/2/2012, 21:59




Non voleva stare lì. Voleva andarsene. Fuggire lontano da tutto quello, dall'effetto che ancora una volta Thompson le faceva, dalla gelosia verso Diane, da tutto... Cazzo! Michael le sbavava dietro da una vita, lei non poteva accontentarsi di lui anzi che complicare la sua giovane mente già abbastanza incasinata a causa di un maledetto idiota!?!? Si allontanò verso il bar lasciandoli tutti lì da soli, ottenendo pop corn e coca cola gratis e un numero di telefono che non degnò di un'occhiata prima di buttar via. Non che avesse particolare voglia di tornare dagli altri ragazzi, ma non aveva alcuna scelta. Si sforzò di mostrarsi sorridente e contenta di quella serata, cercò di convincere la sua bocca a stirarsi in un sorriso che comunicasse buon uomore e non costrizione, ma qualsiasi suo buon tentativo venne mandato ancora una volta a fanculo da Thompson. Prese il biglietto che le tendeva sorridendo, lo stava ringraziando ed era sul punto di chiedergli quanto gli dovesse quando quello sentì l'irrefrenabile impulso di abbandonarsi ad un commento ben poco gradito date le circostanze!

CITAZIONE
"Eccotelo, stai attenta, potresti ingrassare a mangiare tutte quelle schifezze... oppure potresti semplicemente metterti al posto delle caramelle, sono certo che lui ti comprerebbe subito!"

Si gelò sul posto. Il suo corpo era immobile, gli occhi vitrei, non era nemmeno sicura di star respirando... solo la mente era in subbuglio. Non ci capiva più niente! Lui non era interessato a lei come persona, gli piaceva soltanto il suo corpo e lei non gli si era nemmeno concessa totalmente come poteva adesso avanzare pretese o strani diritti?! Come? Lei si stava trattenendo a forza dall'andarsene insultando Diane a causa della sua immotivata gelosia e quello osava farle una piazzata del genere. "Lili? Tutto a..." "Torno subito!" esclamò scappando fuori dal cinema, seguendo il tragitto preso da Thompson. Lo trovò nelle immediate vicinanze dell'entrata, intento a fumarsi una sigaretta. "Tu sei un idiota!" esclamò avvicinandoglisi lievemente furibonda. "Non hai capito un cazzo, è chiaro? Quello che pensi tu è tutta una stronzata! Inoltre, se pensi che mi possa interessare un tipo come il barista del genere "Ken muscoli su richiesta, cervello non disponibile" prodotto in serie sei fuori strada! A me piace un'altra persona, ok? Mi sono invaghita di t... beh di qualcun altro! E non sono affari tuoi!" sentenziò rientrando di nuovo nel cinema a passo di carica. Si sentiva il viso in fiamme e tutto il suo intero corpo era scosso da tremiti, ma non avrebbe saputo dire con esattezza se fossero di rabbia o di imbarazzo, probabilmente era una miscela di entrambi con una grossa preponderanza della seconda emozione. "Lili! Si può sapere che ti prende?" scacciò la voce di Diane con un gesto della mano, marciando verso il bigliettaio per farsi convalidare il suo ticket. "Niente, sto benone! Io vado a prendere i posti, voi altri aspettate il gorilla là fuori! Ci vediamo dentro" sentenziò recandosi nella sala dove avrebbero proiettato il film horror che avevano deciso di vedere. Si sedette nell'ultimo posto della fila, sbocconcellando qualche pop corn, ma in realtà la fame le era passata... Thompson le faceva davvero un brutto, bruttissimo effetto!

Edited by »Donnie - 4/2/2012, 22:24
 
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view post Posted on 4/2/2012, 22:57
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La nicotina stava facendo effetto o probabilmente era semplicemente che stava lontano da lei, la fonte dei suoi problemi. Il commento di poco prima gli era stato strappato dalle labbra, era geloso, porca puttana! Era tremendamente geloso, vederla flirtare con quel tipo lo mandava su di giri, decisamente su di giri... eppure non poteva pretendere nulla, voleva semplicemente che lei si accorgesse della sua esistenza!
Che idiota!
Peccato che quella calma apparente ebbe fine alla comparsa della ragazza, gli occhi si splancarono e la bocca si strinse visto che si morse il labbro inferiore.
"io sono un idiota? tu fai gli occhi dolci al primo che capita ed io sono un idiota? Ti sei vista? Cazzo! allora scusa tanto se mi infastidisce, maledetta testona! Winchester, se qui c'è qualcuno che non capisce un emerito cazzo sei tu e non io!"
gelò alle ultime parole, ghignando.
"giusto, non sono affari miei! Io non esisto, vero?"
Ma che se ne andasse a fanculo, cazzo! Aveva la bruttissima capacità di stregarlo con quel comportamento altezzoso ma anche infantile, orgogliosa e capace a scendere a tanto pur di raggiungere la sua meta... porca di quella troia! Era andato, cotto... si era preso una sbandata per MaryLi Winchester! Che casino di merda! Tra l'altro avevano appena battibeccato per colpa della sua gelosia... non ci capiva più nulla.
Tornò dentro trovando gli altri due ad aspettarlo, senza nemmeno prestare attenzione alle domande che gli posero! si diresse verso la sala, vedendo Michael fargli segno di sedersi vicino alla rossa.
Sbuffò andando a prendere posto, sistemandosi vicino alla piccola Winchester, sospirando mentre il film iniziava... doveva telarsela alla svelta!
Insomma, doveva andarsene immediatamente, l'occasione arrivò alla metà del film, quando finì la bibita. Come non prenderla al volo.
"Vado al bar a prendermi da bere!"
Avvisò prendendo il giubotto, dirigendosi immediatamente verso l'uscita. Libero finalmente! Non ne poteva più, almeno Michael avrebbe concluso qualcosa se continuava in quel modo gli sarebbe venuto il diabete visto che Michael si stava dimostrando troppo dolce nei confronti di Diane e sembrava che finalmente sembrava accorgersi di lui.
Si appoggiò al muro fuori dal cinema, accendendosi l'ennesima paglia, mentre era seduto non aveva fatto altro che ritrovarsi nelle narici il profumo della rossa... che merda!
Non ne poteva più, sarebbe sicuramente impazzito se avesse continuato in quella maniera!
 
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»Donnie
view post Posted on 4/2/2012, 23:40




Voleva a prenderlo a schiaffi e poi baciarlo, cazzo! Aveva tentato di convincersi che desiderasse fare solo la prima cosa, ma la verità è che bramava molto di più sentire di nuovo la consistenza delle sue labbra e la sensazione delle sue mani sulla sua pelle. Merda! Gli era andata dietro gridandogli addosso di tutto, sentendosi rispondere a tono. "Ah quindi sarei io quella che non capisce niente, eh? Ma ti sei visto tu, piuttosto? Sei qui che mi fai una scenata per Dio solo sa cosa! Manco fossi geloso, cosa che so benissimo che tu non potrai mai essere nei miei confronti!" si sarebbe morsa la lingua a quell'ammissione. Lo sguardo si era improvvisamente abbassato, le gote le si erano arrossate e sentiva gli occhi lucidi, improvvisamente incapaci di sopportare tutto quello. Purtroppo, la mazzata finale non era ancora arrivata.

CITAZIONE
"giusto, non sono affari miei! Io non esisto, vero?

Eccola!
Tutte le sue parole le vennero rivoltate contro. Si sentiva affondare, andare a pezzi... come poteva essere così ottuso da non vedere che stava letteralmente morendo per lui, a causa della sua indifferenza che si trasformava in interesse soltanto quando lei era nuda. Persino l'incontro al bagno che aveva dato inizio alle loro continue ripicche l'una sull'altro era avvenuto quando lei era mezza nuda. Vaffanculo! A lui e a tutto! Rialzò lo sguardo sulla sua figura cercando di mantenersi calma e soprattutto di ignorare gli occhi che le pungevano di lacrime represse. "Vedi?" disse con tono tranquillo, arreso. "Sei un cretino. Non capisci niente" replicò rientrandosene nel cinema, prendendo immediatamente posto in sala. Voleva starsene un po' da sola, non pensare a niente che non fossero le chiacchiere di Diane, ma ovviamente le cose non vanno mai come ci si augura! Michael colse immediatamente l'occasione al volo per sedersi di fianco alla mora, lasciando quindi lei in compagnia di Thompson, fortunatamente silenzioso. Peccato che la sua sola vicinanza le mandasse il cuore a mille... avrebbe voluto appoggiare la testa sulla sua spalla, ma il suo stupidissimo orgoglio glielo impediva e la tratteneva lì, nella classica posizione della scopa in culo a guardare un film che si stava rivelando una cagata sempre maggiore ad ogni nuovo fotogramma. Fortunatamente il secondo tempo arrivò a salvarla prima del previsto. Il primo a scattare fu Nathan, ma lei fece lo stesso raccattando tutte le sue cose. Pronta a svignarsela. "Lili! Dove vai?" "Vado a fumarmi una sigaretta, Diane! Tranquilla!" la rassicurò avvicinandosi per sussurrarle qualcosa all'orecchio. "Ma a te non piace Thompson?" l'altra annuì un po' impacciata, scoccando poi un'occhiata verso Michael. "Sì, credo... insomma, non mi ha dato molta attenzione stasera... invece lui..." Il ragazzo sembrava vicino a raggiungere la sua meta, lei era solo d'intralcio. Scoccò all'amica un bacio sulla guancia consigliandole di darci dentro con ben altro, tanto il film era una stronzata! Quella la spedì via ridendo, ma capì comunque che Lili non sarebbe tornata e visto come si stavano svolgendo le cose non se la sentiva nemmeno di fermarla... almeno non per farla restare. Le bloccò infatti un braccio tirandosela addosso. "Ti piace Nathan, vero?" prima che l'altra le potesse mentire ancora però le posò un dito sulle labbra scarlatte di rossetto. "Piantala di negarlo, Lili! Si vede! Così come non è passato inosservato il fatto che non riuscisse a toglierti gli occhi di dosso, stasera. Per me va bene, davvero" la rassicurò annuendo. Nonostante si sentisse leggera e felice e l'abbracciò con impeto, negò tutto ancora una volta, uscendo poi a sua volta dal cinema. Thompson era ancora lì, la consueta sigaretta incastonata fra le labbra. Non che avesse particolarmente voglia di parlare con lui, ma sapere che quell'insulsa della sua migliore amica, in fin dei conti le voleva davvero un bene dell'anima sebbene non l'avrebbe mai ammesso, non se la sarebbe presa per una loro possibile e futura storia l'aveva un momento calmata. "Fine primo tempo. Palla al centro. Me la offri una paglia?" chiese avvicinandosi a lui, sorridendo. "Il film era una bella merda... ma non credo che quei due lo guarderanno ancora a lungo..." tentare di parlare era stupido ed infruttuoso. Voleva soltanto andarsene a casa. Quel nuovo diverbio con Nathan l'aveva abbattuta più di quanto desse a vedere... anche se c'era ben più di un punto che non le era chiaro... però forse un tentativo poteva farlo... uno solo, magari anche piccolo. "Io... cioè... tu... tu esisti per me, ok?" disse prendendo un nuovo respiro. "So che ti ho detto di fingere che io non sia nessuno, ma non riesco a fare lo stesso, ok?" confessò infine tenendo tuttavia lo sguardo fisso sulla punta delle proprie scarpe. Aveva già mandato un messaggio a suo zio chiedendogli di venirla a riprendere, ma quello non aveva risposto. Possibile che Kevin gli si fosse finalmente concesso proprio ora che lei aveva bisogno di lui? Porca miseria! Sospirò di nuovo, stringendosi meglio sul petto il giubbotto di pelle che aveva abbinato al vestito dello stesso materiale. "Senti, lo so... probabilmente ti sembro solo una povera deficiente confusa che parla a vanvera... vorrei fosse così, però... però niente... vado a casa" disse cominciando ad avviarsi verso la sua abitazione. Lo stomaco che prima le si era chiuso impedendole di mangiare anche uno solo dei pop corn che si era guadagnata flirtando, si era appena sbloccato e aveva cominciato a brontolare insistente. Fanculo! Casa sua era pure a circa un km da lì e l'unico pub aperto a quell'ora era nella zona meno sicura! Merda!

Edited by »Donnie - 5/2/2012, 00:58
 
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view post Posted on 5/2/2012, 01:00
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Era impossibile, quella ragazza era impossibile, quella situazione era impossibile, anche il fatto che in quel momento fosse uscita anche lei, probabilmente per lasciare i ragazzi da soli. Avrebbero fatto una bella coppia, sicuramente. Sorrise porgendole il pacchetto di sigarette, annuendo appena.
"uno dei più grossi flop del momento!"
Confermò prima di sentire le sue successive parole. Prese fiato passandosi la lingua sulle labbra in un gesto di agitazione ed imbarazzo, una mano a scompigliare i capelli.
"Lo ero... intendo prima. Sono stato geloso e mi dispiace perchè non ne ho il diritto, però non mi sono trattenuto ed anche io non riesco a fingere che tu non esista."
Confessò osservandola negli occhi prima che l'altra si avviasse verso casa. merda! Non poteva lasciarla andare in quel modo no? Doveva affrontare la cosa prima o poi! Si avviò a sua volta, prendendo fiato.
"Winchester... che ne dici di tornare a casa insieme? Del resto andiamo nella stessa direzione e così mi sentò un pò stupido, per non dire maniaco visto che sembra che io ti stia seguendo!"
Scherzò affiancandola in maniera da potere fare un pò di strada insieme. magari poteva anche proporle di mangiare qualcosa, a dire la verità aveva cenato semplicemente con le schifezze al cinema, non era abbastanza, sentiva lo stomaco ribellarsi alla sua ferrea decisione di non mangiare altro!
"ti và una crepes?"
Le domandò aspirando il fumo dalla sigaretta.
"ho una gran fame e non so se riuscirò a resistere fino a casa, offro io naturalmente!"
E prima ancora di sentire una frase affermativa da parte sua le aveva afferrato la mano e trascinata all'interno del negozio, col cazzo che la faceva tornare a casa da sola vestita in quella maniera! Ok che si sapeva perfettamente difendere ma non gli sembrava giusto... era di nuovo gelosia, va bene? Era ancora maledettamente geloso e non voleva che altri potessero ammirarla in quella maniera ed era stupido essere gelosi di qualcuno che ti ha gia fatto chiaramente capire che non c'era trippa per gatti ma non ne poteva fare a meno!
Becky aveva avuto maledettamente ragione, si stava rovinando per colpa di una ragazzina testarda e stupida che non si accorgeva di potere avere anche uno come lui... se solo si fosse abbassata a guardarlo avrebbe visto quanto lui le sbavava dietro. Nella sua testa però continuava a ripetersi che non doveva nemmeno speraci, che quella era una piccola tregua per il fatto che i loro migliori amici si stessero corteggiando a vicenda, anche se da pochissimo, che doveva piantarla di volerla ancora baciare e che quello che era successo in bagno era un motivo anche più evidente per smettere di farsi storie assurde nella mente.
Si mise in fila, c'era un pò di gente effettivamente ma era buonissimo quel posto, non ci poteva fare nulla, una volta mangiato lì qualunque altra Crepes era spazzatura ed il brutto era che nessuno se ne fosse mai accorto... era uno di quei classici locali a rischio di perdita perchè aveva solo pochissimi clienti fissi.
"Come la vuoi? dolce o salata?"
Le domandò lanciando un occhiata ai prezzi straordinariamente bassi.
 
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»Donnie
view post Posted on 5/2/2012, 01:38




Prese una paglia ringraziandolo sia a voce che con lo sguardo, cercando poi di fare un po' di conversazione, senza troppi successi soprattutto a causa sua. Un tarlo le martellava nella testa e non poteva farci nulla! Non lo capiva, ma soprattutto non si capiva! Si era data tanta pena per fargli comprendere che non doveva assolutamente pensare di provarci con lei, che non aveva alcuna chance di spuntarla ed ora era proprio lei ad essersi infatuata di lui! Tutto quello era assurdo! Senza contare che lui stava pure ammettendo di esser stato geloso di un barista di cui non le importava nulla. Aspirò dalla sigaretta sorridendo appena. "Non è quello il mio tipo d'uomo... preferisco il cervello ai muscoli" lo rassicurò con una linguaccia infantile. Certo, se le due cose fossero coesistite in un esemplare di maschio moderno sarebbe stata l'apoteosi, ma non lo credeva affatto possibile. Comunque le faceva piacere sapere di non poter essere ignorata, di contare forse qualcosa ai suoi occhi... la situazione però si stava facendo fin troppo assurda, senza contare che non aveva la più pallida idea di cos'altro dirgli. Insomma, quasi sicuramente a lui interessavano soltanto le sue forme -che giudicava pure esigue- e non il suo cervellino fino e il suo acume pungente, quindi cosa ci stava perdendo a fare. Si congedò in quattro e quatrotto, ma quello la seguì affiancandosele con rapidità.

CITAZIONE
"Winchester... che ne dici di tornare a casa insieme? Del resto andiamo nella stessa direzione e così mi sentò un pò stupido, per non dire maniaco visto che sembra che io ti stia seguendo!"

Era vero... non abitavano distanti l'uno dall'altra e probabilmente a quell'ora di notte, vestita com'era vestita lei, camminare da sola non era proprio il massimo della vita. Annuì sorridendo. "Che c'è, Thompson? Hai paura che salti fuori qualche maniaco da un cespuglio e che attenti alla tua verginità anale? Non preoccuparti ci sono io!" scherzò tirandogli una pacca sulla spalla. Quell'atmosfera era ancora troppo pesante, c'era bisogno di stemperarla in un qualche modo. Probabilmente fu proprio per darle supporto in questa battaglia che il suo stomaco si mise a gorgogliare ferocemente, dando così modo all'altro di proporle di andare a mangiare qualcosa. Non fece però in tempo a rifiutare o accettare che il ragazzo le aveva già preso la mano, trascinandola di peso dentro un negozietto aperto fino a tardi. Inciampò un paio di volte sui tacchi alti dei suoi stivali, ma grazie all'appoggio dell'altro riuscì sempre a mantenere l'equilibrio, evitandosi figure di merda che non le avrebbero creato altro che nuovo imbarazzo. Dette una rapidità scorsa ai prezzi delle varie crepes disponibili accorgendosi di quanto fossero nutrienti e al contempo economiche. Aveva una fame boia! Il posto comunque era piuttosto stretto e, cercando di uscire, un uomo la costrinse a stringersi al fianco di Thompson per evitare di rimanerne travolta. Si aggrappò quindi al suo braccio spalmandosi su di lui. Forse staccarsi subito dopo sarebbe stata una mossa migliore, ma non si stava male senza contare che altra gente doveva passare e che in quel modo era decisamente meno d'intralcio. "Mi sposto?" chiese comunque per sicurezza alzando il volto verso quello di Thompson. Ancora una volta la colpì la profondità e la rarità di quegli occhi grigi, erano così espressivi... come diamine aveva fatto a non accorgersene prima? Era davvero stata cieca... abbassò di nuovo lo sguardo, sorridendo nonostante il leggero rossore sulle sue gote. Possibile che quel ragazzo la mandasse talmente in confusione? Che aveva fatto di male per meritarsi tutto quello? Certo, con lui non si era proprio comportata da crocerossina, ma quella situazione ai limiti della realtà era seriamente assurda! Inoltre, Thompson improvvisamente sembrava essere il nipote di Babbo Natale! Era gentile, premuroso, si preoccupava per lei... non voleva che patisse la fame e nemmeno che tornasse a casa da sola... L'aveva giudicato davvero troppo male, ma avrebbe rimediato cercando di conoscerlo un po' meglio se lui gliene avesse dato la possibilità. Alla sua domanda diede un'altra occhiata al listino della creperia, sembravano tutte buonissime... In quel momento gli venne in mente che a chiedere scusa e a ringraziare non era propriamente un genio e con lui doveva sia implorare perdono che mostrarsi riconoscente, ma visto che non ci sarebbe mai riuscita una seconda volta nel consueto modo di fare, decise di risolvere il problema per altre vie. "Dolce. Mi piace quasi tutto quello che c'è qui. Scegli tu, mi fido di te." asserì sorridendogli entusiasta, illuminandosi tutto come di rado le capitava di fare. "Ti va di andarla a mangiare in un posto tranquillo? La serata non è fredda ed è ancora presto per tornare a casa. Qui vicino c'è un vecchio parco che frequentavo da bambina, potremmo andare lì... ci stai?" gli domandò meravigliandosi per tanta intraprendenza da parte sua. Non aveva mai realmente invitato nessun ragazzo ad uscire e anche se quello più che un invito era una proposta per continuare la serata, era già un passo avanti!
 
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view post Posted on 5/2/2012, 15:30
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Semplicemente impossibile, non riusciva nemmeno a credere al fatto che la ragazza avesse accettato, sorridendo divertito alle sue parole, spintonandola appena con la spalla.
"Se ci fosse veramente un maniaco credo che non punterebbe di certo me, miss pelle!"
La riprese bonariamente, senza la solita acidità, come aveva fatto lei del resto. A quanto pareva anche la ragazza aveva fame, sempre tenendo conto del fatto che lo stomaco che brontolava non era il suo.
Se la ritrovò stretta mentre cercavano di superare la calca alla cassa, la fissò negli occhi scuotendo appena la testa, spostando il braccio e sistemandolo sui fianchi della ragazza, tenendola in quella maniera faceva meglio, altrimenti il fatto che fosse abbarbicata al suo braccio lo avrebbe fatto impazzire.
"C'è un pò di gente pare."
Consiederò distogliendo lo sguardo dal suo... aveva degli occhi verdi veramente belli, intensi, meglio evitare di guardare troppo altrimenti era certo che la tentazione di posare di nuovo le labbra sulle sue sarebbe stata troppo forte, troppo invadente.
Sorrise annuendo quando gli chiese una crepes dolce, prendendone una nutella e noci, sperando che potesse andarle bene e per sè prese una salata, una qualunque, tornando da lei e porgendogli la sua.
"Va bene... andiamo?"
Sembrava tanto un uscita, un appuntamento anche se stavano semplicemente continuando una serata iniziata veramente male.
Quando furono fuori prese fiato, annusando l'odore del cibo, lanciandole un altra occhiata. C'era una cosa che si domandava e che voleva assolutamente sapere, il sangue che per metà scorreva nella ragazza! Lui sapeva da dove venisse il suo ma non quello di lei, era facile capire che non era una ragazzina come tante altre ma non da chi avesse ereditato determinate carateristiche.
Al parco, l'aveva seguita fino a lì, erano quasi da soli e nemmeno troppo distante da casa di entrambi.
"Che cosa sei?"
le domandò tranquillo mordendo la propria crepes e beandosi del sapore che gli sprigionò nelle papille gustative. Certamente se voleva avere una risposta doveva prima mettere giu le proprie carte, si dà per ricevere, no?
"Mio padre era un angelo, abbandonò mia madre quando scoprì che lei era incinta, sconvolgendole la mente. Alle volte sembra che si riprenda altre no."
Ecco, non dare troppe informazioni ma abbastanza perchè lei ne sapesse qualcosa e gli rivelasse di che creatura era figlia, anche se una mezza idea ce l'aveva.
 
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»Donnie
view post Posted on 5/2/2012, 16:45




Mai avrebbe creduto di potersi trovare tanto bene in sua compagnia... ci stava addirittura scherzando! Si era lasciata così tanto condizionare dalla prima impressione avuta su di lui che non aveva mai neppure valutato la possibilità che fosse quella sbagliata. Thompson era uno stronzo ai suoi occhi, in fin dei conti quell'immagine che aveva di lui non sarebbe mai cambiata neppure se quello si fosse rivelato un santo, cosa che dubitava fortemente fosse. Non bastava interessarsi a lei e guardarla a quel modo, dopo averle circondato la vita con un braccio per evitare che stesse in mezzo alla clientela della creperia, per far di lui un uomo degno della beatificazione! Tuttavia, si stava redendo parecchio ai suoi occhi. Ovviamente, non era certo per un pranzo e un cinema offerto che stava cambiando idea, ma piuttosto per il suo modo di fare, per quello che stava scoprendo al riguardo senza essersene però mai accorta. Probabilmente la sua decisione finale sarebbe stata influenzata anche da quell'improvviso bagaglio di sentimenti che provava per lui. Avrebbe tanto voluto che la baciasse ancora, che la stringesse nuovamente a sè come aveva fatto il giorno prima in bagno e c'era stato un momento, immediatamente svanito, in cui si era quasi convinta che ciò stesse per accadere ancora. Si era irrigidita all'inizio a sentire la pressione del suo corpo contro il proprio, ma si era abbandonata quasi subito a quella consistenza e al suo calore... Se c'era una cosa che odiava più di sbagliarsi era che fosse Diane ad avere ragione, ma anche se non l'avrebbe mai ammesso l'altra ragazza aveva decisamente visto giusto: le piaceva Thompson... e pure tanto! Sorrise ringraziandolo ancora mentre quello gli porgeva la crèpe. "Noci e nutella... mai sentita. Dev'essere buona, però" asserì mentre il noto trillo del suo cellulare la avvisava dell'arrivo di un messaggio. Spostò l'involto di cartone nell'altra mano, tirando fuori il telefonino osservando il messaggio dell'amica.

CITAZIONE
"Lili! Mi ha baciata! Usciamo anche domani, da soli stavolta... Sappi che domattina ci vediamo e vorrò tutti i tuoi dettagli! Preparati!

Scosse la testa, mettendo via l'aggeggio rialzando poi gli occhi sul ragazzo che stava rendendo piacevole una serata iniziata nel peggiore dei modi. "E dopo anni di sospiri e occhiate fugaci, Michael ce l'ha fatta! Stappi tu lo champagne o ci penso io?" scherzò ancora incamminandosi poi verso il parco. Era quasi arrivata, quando si rese conto che le mancava una cosa... la mano dell'altro nella sua. Era una cosa così stupida e melensa, però ne sentiva il bisogno... il cuore le era quasi finito in gola quando prima era stato lui a prendergliela, pensare di farlo lei stessa la riempiva fino all'orlo di imbarazzo e vergogna. Si fermò solo un momento valutando la possibilità di tornare verso di lui e stringergliela, ma alla fine scosse nuovamente la testa andando poi a sedersi su una delle altalene sistemandosi in modo da continuare a guardarlo. Finalmente morse la sua crepe, ripulendosi con una leccata dal cioccolato scivolatole sulle labbra. "È ottima!" commentò continuando a mangiare, i morsi della fame si stavano placando, dopotutto. Quella domanda però la spiazzò, anche se non lo diede a vedere. Se fosse stata una persona diversa l'avrebbe guardato con occhi sbarrati, ma in fin dei conti entrambi sapevano -anche grazie all'odore che ognuno di loro sprigionava- di non essere umani, soltanto la precisa discendenza era ancora un'incognita sia per lui che per lei. Tuttavia, i suoi genitori erano stati chiari: non rivelare mai a nessuno chi sei con leggerezza e, soprattutto, non dar sfoggio dei tuoi poteri davanti ai mortali. La seconda regola l'aveva infranta almeno un milione di volte, specialmente da quando aveva iniziato ad accapigliarsi con quello stesso ragazzo con cui stava parlando al momento, ma la prima era sempre stata un tabù inviolabile anche ai suoi occhi. "Io non so di che stai parlando..." iniziò mordendosi un labbro. Mentire era inutile, fingere impensabile, ma non si sarebbe mai sbottonata se l'altro per primo non avesse scoperto le proprie carte facendola sussultare. "Angelo... ecco perchè quella rivalità innata..." commentò ad alta voce pur seguendo il corso dei suoi pensieri. Ora capiva per quale motivo lui le fosse sempre risultato antipatico a vista, nel sangue del moro scorreva l'essenza di Dio stesso... nel suo... beh... non esattamente. Era difficile da spiegare dal momento che suo nonno era figlio del Creatore, ma lei, suo padre e suo fratello non avevano ereditato che una minima traccia di bontà, probabilmente quella necessaria a far esistere il male. Dopotutto è risaputo che senza uno dei due l'altro non può esserci. Finì in altri due morsi la sua crepè, poi si alzò per avvicinarsi al cestino e buttare via il cartoccio, ma ci ripensò a metà strada. Si sedette invece su una panchina, facendo segno a Nathan di seguire il suo esempio. Aprì la mano che teneva il cartone, ora sistemato sul suo palmo aperto poi semplicemente sprigionò il fuoco. Il piccolo incendio divampava sulla sua pelle, ma non feriva nient'altro che non fosse carta che, presto, divenne cenere. "Fiamme" disse guardando Thompson dritto negli occhi. "Cosa ti ricordano?" domandò con un sorrisetto allusivo. "Mio padre viene da lì, mia madre invece è un cacciatore, come praticamente ogni membro del ramo materno della mia famiglia... mio nonno infatti non ha preso bene la loro unione..." smise di parlare prima di poter dire qualcos'altro, prima di poter rivelargli tutto quanto. "Non dovrei rivelare queste cose, penso tu mi possa capire. Quindi per favore non fare altre domande... ancora io non posso essere totalmente sincera, ma può essere che arriverà il momento in cui ti dirò tutto fregandomene del resto... solo non adesso, ok?" chiese osservando la cenere sulla sua mano venire spazzata via dal vento che soffiava leggero. Erano ancora ad aprile, ma faceva caldo come se fossero già in piena estate. Non che la cosa le dispiacesse, anzi!

Edited by »Donnie - 10/2/2012, 02:24
 
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view post Posted on 10/2/2012, 02:11
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Finalmente Michael aveva avuto quello che voleva a quanto pareva! Sorrise a quelle parole annunedo.
"Domani gli offro il pranzo finalmente!"
Scherzò stiracchiandosi.
Al parco la osservò un attimo prima che lei iniziasse a svuotare il sacco, finalmente mettevano in tavola le rispettive carte. Angelo e demone, inferno e paradiso, ora capiva la cosa un pò meglio, insomma, il loro sangue era rivale per forza, quella falsa rivalità era per quello. Inconsciamente ognuno dei due aveva avvertito l'altro per cui era logico che non si sopportassero a prescindere.
Annuì quando disse che non gli aveva detto tutto, anche lui aveva fatto lo stesso, non le aveva rivelato molto, non le aveva detto che suo padre non era fatto un angelo ma un arcangelo, una delle potenze maggiori del paradiso, qualcuno che teoricamente avrebbe dovuto incarnare il bene assoluto ed invece era stato capace solamente di creare il caos nella sua vita ed in quella di sua madre.
Raphael.. l'arcangelo che governava l'aria, colui che di diceva andasse a recuperare le anime, non era così, lo aveva capito fin da piccolissimo, suo padre era in realtà un grandissimo figlio di puttana che non meritava alcun rispetto, meritava solo odio ed infamie, solo per come si era comportato con sua madre.
Annette aveva amato quel grandissimo bastardo e lui ne aveva approffitato fino a che aveva potuto per poi scaricarla dopo averla insultata a morte.
"Ora si capiscono un bel pò di cose..."
mormorò costringendo il vento a fare prendere la forma di una farfalla alla cenere del cartoccio, facendole muovere le ali.
"Angeli e demoni... che stronzate, però. Non credo al fatto che gli angeli siano il bene ed i demoni il male, la mia esperienza dimostra proprio il contrario... Comunque non ti preuccupare, non ti ho detto tutto nemmeno io, non è il caso, prima o poi ne avremo l'occasione."
Le sorrise spazzando via il disegno ed alzandosi.
"Andiamo... inizio ad essere stanco, ti accompagno a casa. Winchester... verresti con me dopodomani? vado a comprare la spilla per mia madre, mi farebbe piacere che venissi anche tu sempre se ti va."
Le stava davvero proponendo di uscire insieme? certo! gli piaceva da morire quella ragazza, per cui almeno doveva tentare di chiederglielo, al massimo ridiutava e lui ci avrebbe riprovato ancora. Era la prima volta che parlavano così tranquillamente, era piacevole non doverci litigare ogni volta, era rilassante. MaryLi Winchester era sempre la solita stronzetta ma credeva che in fin dei conti non fosse così male. Finì la sua cena prima di buttare il cartoccio nel bidone, stiracchiandosi appena.
 
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»Donnie
view post Posted on 10/2/2012, 02:43




La sua identità non era mai stata rivelata prima, nessuno era a conoscenza della sua genealogia familiare nè di cosa fosse in grado di fare, eppure con Thompson aveva vuotato il sacco, almeno un po'. Sentiva di potersi fidare di lui, nonostante tutto... dopotutto facevano entrambi parte di due mondi diversi, ma interdipendenti l'uno all'altro... il male e il bene sarebbero per sempre coesistiti, in un certo qual modo si completavano e annullavano al contempo l'uno con l'altro. Annuì alle sue parole. Non poteva che essere d'accordo! La sua famiglia era composta in gran parte da demoni e, ad eccezione di sua nonna, ognuno di loro si dava un gran da fare per quel nucleo sgangherato. Era convinta che persino Invidia, in caso di emergenze, avrebbe seppellito l'ascia di guerra per correre in aiuto di sua madre. Ogni componente era legato agli altri a filo doppio, sia che la cosa gli piacesse o meno. "Non ho una grande esperienza di angeli... per il momento sei l'unico che conosca, ma i demoni con cui sono entrata in contatto non sono così male... tra l'altro sono l'unica in casa che va d'accordo con mia nonna... lei è la madre di mio padre e ovviamente non sopporta assolutamente il suo stile di vita" non aggiunse altro su Lilith, in fin dei conti aveva già detto abbastanza senza anche aggiungere che ella era la consorte del re degli inferi. No, andava bene così... si era davvero fatta sfuggire già abbastanza. La sua attenzione venne presto catturata dalla farfalla di cenere... era splendida ed effimera... la guardò disperdersi nell'aria mentre Thompson si alzava, suggerendo di tornare ognuno al proprio ovile. Annuì mettendosi a sua volta in piedi, spolverandosi poi l'abitino in pelle. "Sicuro che non ti faccia fare troppa strada in più?" domandò riferendosi alla proposta di accompagnarla a casa. Non che le dispiacesse l'idea di passare più tempo con lui, semplicemente non voleva che prendesse freddo o che potesse fare incontri ben poco graditi anche se era sicura se la sapesse cavare egregiamente anche da sola. Oh porca troia! Si stava preoccupando per lui! Ok, ormai era inutile negare che non avesse la cotta perchè era palese! Sperava soltanto che non se ne fosse accorto il diretto interessato, dopotutto era ovvio che lui non provasse gli stessi sentimenti nei suoi confronti... anche se la stava effettivamente invitando ad uscire. Probabilmente lo faceva perchè la considerava una persona con cui fosse piacevole parlare, non doveva assolutamente leggerci altre spiegazioni, ma nonostante il suo autoconvincimento nulla le impedì di sorridere radiosa. "Ci vengo solo se mi permetti di fare a metà con le spese. Anche se penso che tua madre ignori ciò che ho detto, mi sembra il minimo" ammise abbassando un attimo lo sguardo sulla punta delle sue scarpe, lo rialzò un secondo dopo ripuntandolo nel suo. "Ci andiamo subito dopo scuola o più tardi?" chiese poi, affiancandoglisi. Tutto quel parlare e confidarsi con lui l'aveva resa un attimo più sicura di sè, così allungò la mano per afferrare quella dell'altro. Il gesto in fin dei conti era cosa da poco, ma il suo cuore minacciò di rompere la cassa toracica e mettersi a correre incurante di lei in mezzo alla strada. Calmarsi ed evitare di arrossire erano appena diventate le sue priorità principali!
 
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view post Posted on 16/2/2012, 01:19
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Sorrise alle sue parole, annuendo. lui con gli angeli ci aveva avuto a che fare solo di passaggio, qualche incontro sporadico e nulla di più, insomma... meno ci aveva a che fare più stava meglio! Con i demoni lo stesso ma anche se venivano dipinti come il male impersonificato quelli che aveva incontrato potevano definirsi persone tranquille, anzi, creature tranquille, niente di grave e niente di molto bastardo, decisamente preferiva loro agli angeli! Schifosi e spocchiosi.
Si alzò scuotendo la testa.
"casa tua è più vicina della mia, sono di strada, non preuccuparti."
La tranquillizzò sorridendo gentilmente, iniziando ad avviarsi con fare tranquillo, voltandosi a guardarla con un sopraciglio inarcato.
Voleva pagare la spilla di sua madre? era strano, insomma, ormai le cose erano a posto e non vedeva perchè avrebbe dovuto pagare a sua volta.
"Non vedo perchè dovresti, non ti preuccupare, abbiamo risolto, non sentirti in colpa, come hai detto non lo sapevi. Nel momento, a caldo ho reagito d'istinto. Mia madre è la cosa più importante nella mia vita e non potevo lasciartela insultare ma non c'è dubbio che ti faccia pagare anche il suo regalo."
Aveva gia pagato, no? Quando le era saltato al collo.
"Direi subito dopo scuola, sarebbe meglio per me, dopo ho il lavoro."
percepì la mano della ragazza cingere la sua, facendolo irrigidire per un secondo prima di rilassarsi e stringerla a sua volta. Era piacevole, cazzo! Gli piaceva stringere la mano della ragazzina al suo fianco. Non si faceva illusioni però, era certo che non potesse mai nascere nulla fra loro, doveva metterselo in testa fin da subito, una del genere era ben al di fuori della sua portata, troppo in alto e troppo bella, assurdo! Come vedere mettersi insieme Angelina Jolie e Maurizio Costanzo in un certo senso! Certamente lui aveva molto più fascino di quel bassotto d'uomo dalla faccia suina ma era più o meno o stesso concetto: lei bella ed attraente e lui poco affascinante e privo di charme!
Non c'era alcun dubbio.
Si fermò solo davanti a casa Winchester, accendendosi una sigaretta dopo avere sciolto le loro mani, chinandosi a posarle un piccolo bacio su una guancia, il massimo che si sarebbe mai permesso in una simile situazione.
"buona notte Winchester, ci vediamo."
La salutò allontanandosi quasi subito, dopo averle lanciato un altro sguardo ed anche un ultimo saluto. Cazzo! Doveva rimettersi immediatamente in carreggiata ed evitare di sbandare troppo, altrimenti era fottuto!
 
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»Donnie
view post Posted on 16/2/2012, 23:26




Passare del tempo con Thompson senza litigarci era pura fantascienza! Sentirsi a suo agio era una bella utopia invece! Eppure stavano accadendo tutte e due le cose... le piaceva camminare fianco a fianco con lui e tenergli la mano. Nonostante un primo momento di imbarazzo ora le veniva stranamente naturale stringerla... Non c'era dubbio... Si stava prendendo una sbandata colossale per quel ragazzo tanto ambiguo! Inoltre era pure un nephilim... sua nonna non sarebbe stata contenta... per nulla, cazzo! Probabilmente all'inizio persino suo padre avrebbe storto il naso, ma non avrebbe fiatato... almeno finchè non fosse venuto a sapere che quello era lo stesso ragazzo che aveva messo il suo numero di cellulare su un sito per vecchi pervertiti! E meno male che era ancora all'oscuro dell'idilliaca scenetta davanti alla casa di cura! Non voleva neanche pensare a cosa avrebbe potuto fare a Nathan, scoprendolo. Minimo lo accoppava... assieme ad Invidia accorso solo per dargli man forte. Tuttavia, in quel momento non gliene fregava poi molto... insomma, Thompson le piaceva e ancora non avevano fatto nulla, no? Beh... storiella del bagno a parte! Merda! Se solo ci ripensava si sentiva ribollire di sentimenti nuovi e sconosciuti e le guance raggiungevano subito una spiccata nota scarlatta. Fortunatamente, il guaio del rossore improvviso venne sventato dallo stesso nephilim che l'aveva "causato". Non sembrava intenzionato a farle pagare una parte della spilla... vai poi a capire per quale motivo! Lei si sentiva in colpa, voleva rimediare! Uffa! Pronunciò il labbro inferiore inferiore, facendogli poi gli occhioni da cerbiatta (tecnica che suoi professori funzionava sempre a meraviglia). "Ok... sei cattivo, però" borbottò sciogliendosi in un sorriso divertito un secondo dopo, continuando poi a camminare in silenzio fino a casa sua. Era una novità per lei, ma si sentiva dispiaciuta di doverlo lasciare... di dover aspettare ben un giorno intero prima di poterlo rivedere di nuovo. Cazzo! Cos'era successo per far sì che si prendesse una cotta del genere per lui?! Era assurdo! ... Ok, i brividi sulla schiena a quel bacio sulla guancia erano ben più assurdi! Sorrise, vagamente impacciata per la prima volta in vita sua, ricambiandolo a malapena. "Allora ci vediamo lunedì dopo scuola, Thompson" lo salutò osservandolo andar via... il ragazzo voltò la strada appena in tempo, in quel preciso istante suo zio Invidia uscì di casa imprecando in chissà quale lingua sconosciuta, affermando di doverla andare a pendere. Rise, richiamando poi la sua attenzione così da spiegargli brevemente perchè lei fosse già lì e lui potesse tornare fra le braccia del suo amato Kevin... sempre se quest'ultimo gliel'avesse permesso!

Lunedì mattina ore 16.30 - Fine lezioni

Si era praticamente catapultata fuori dalla palestra non appena era suonata la campanella di fine lezioni. Diane faceva coppia fissa con Michael dal sabato precedente e, a parte durante le ore in classe, erano pochi i momenti che adesso le due ragazze passavano insieme. Non che la cosa le dispiacesse, in fin dei conti. Quel povero cristiano ci aveva messo del bello e del buono a farla cadere ai suoi piedi, ora che finalmente ci era riuscito di certo non sarebbe stata lei a togliergli il tempo di spupazzarsela a dovere. Si era cambiata in trenta secondi netti, indossando tuttavia vestiti diversi da quelli che aveva quando era entrata fra quelle quattro mura ritinteggiate di bianco. Visto che avrebbe passato il pomeriggio fuori e che la giornata era una delle migliori si era portata dietro una gonna corta sale e pepe con una balza di pizzo visibile e una camicetta bianca sottoseno, ai piedi un paio di sandali neri con un po' di tacco. Il suo abbigliamento lasciava scoperto tutto il ventre e faceva persino intuire i tratti del tatuaggio sul lato sinistro del bacino. Si era persino ravvivata capelli e trucco ed era comunque uscita prima degli altri, appoggiandosi poi all'uscita in attesa di Thompson. Aveva frugato nella tasca della sacca a tracollo solo per un secondo prima di estrarne una sigaretta che si accise prontamente e che lasciò ballonzolare per un po' fra le labbra mentre aspettava il ragazzo. L'idea di uscire con lui l'aveva tormentata dal sabato sera precedente, aveva passato l'intero weekend indecisa su cosa mettersi, tartassando persino il fratello per avere un consiglio. Inutile dire che a lui non aveva detto la verità. L'aveva spacciata per un'uscita con Diane al centro commerciale, dove ci sarebbero stati anche degli amici di Michael e che era quindi per questo motivo che voleva essere carina. La stessa balla l'aveva poi rifilata ai suoi, contenta che se la fossero bevuta... sperava soltanto che anche Alien avesse fatto lo stesso altrimenti sarebbe diventato assillante col passare dei giorni!
 
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view post Posted on 17/2/2012, 15:02
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Tutto quello che era successo rappresentava il limite anche nei suo sogni più spinti! Cazzo! Aveva camminato mano nella mano con la piccola Winchester, si era aperto con lei ed aveva provato la tentazione di non lasciare la mano della ragazza, aveva voluto semplicemente starle accanto ancora rifugendo poi quello stupido desiderio per andarsene via, aveva preferito così.
Una cosa del genere sarebbe stata impossibile, andiamo! Al massimo potevano diventare amici, anche se immaginava che da parte sua sarebbe stata ben altra cosa visto come si stava svolgendo la situazione, imprevedibile anche ai suoi occhi, si stava prendendo una bella cotta per quella ragazza ed era certo che con l'andare del tempo sarebbe diventato amore, almeno da parte sua. Il fatto di conoscersi così bene lo spaventava assolutamente, lo terrorizzava perchè era certissimo di starsi per prendere l'ennesima sbandata inutile. Un bel palo nei denti insomma! Quando aveva rivito Michael aveva sorriso, faceva una bellissima coppia insieme alla ragazza che aveva inseguito fino a quel momento e per fortuna che si era inventato quello stupidissimo stratagemma per costringerli ad uscire insieme! Immaginava però che l'amico si sarebbe ben guardato di dire una cosa simile alla sua nuova ragazza, almeno si beccò un infinità di ringraziamenti, quell'imbecille gli disse che gli avrebbe anche fatto da schiavetto solo per quella stupida sceneggiata! Anche se... anche se immaginava di essere lui il primo a doverlo ringraziare... senza quella stupidissima uscita a quattro, sfociata in una breve litigata per colpa della sua gelosia immotivata, aveva avuto il modo di stare un pò con lei. Non aveva cercato di pensarci olte, troppi pensieri portano solo confusione, eppure l'idea di uscirci insieme lo rendeva più nervoso del solito e lo aveva portato a mettersi dei pantaloni meno rovinati ed una maglia che adorava e che evitava di mettersi molto per uscire e cioè quella nera con la mietitrice stampata sopra, poco di gusto probabilmente ma meglio delle altre fin troppo usate e rovinate... si era addirittura pettinato come meglio poteva!
Aveva declinato l'invito degli amici, senza fare parola di quello che lo aspettava quel pomeriggio per evitarsi imbarazzanti domande a cui non avrebbe potuto dare risposta.
Quando la scorse si trattenne da andare immediatamente da lei, prendendo un bel respiro prima di sussultare per la pacca sulla spalla di Michael, con ragazza appresso.
"Non dirmelo! Esci con MaryLi!"
Eccola! La domanda del secolo!
"Si... deve aiutarmi a fare una cosa..."
Si sentì tirare un attimo dopo che l'amico si separò da Diane, che sorrideva in quella maniera assurda, cazzo!, per parlargli da solo.
"Ti piace vero?"
Stava gia per dargli dell'imbecille quando l'altro lo bloccò con un gesto.
"Eddai Nate, ti conosco, ti sei anche sistemato i capelli! Vedrai che andà tutto bene, ok?"
Certo... grande amico! Poche parole per poi scomparire con la propria ragazza lasciandolo a friggere nell'olio bollente che aveva creato, fanculo! Si avvicinò alla rossa, salutandola con un gesto della testa.
"Ehi.. hai una sigaretta? Io le ho finite..."
La osservò un attimo... Porca puttana di quella troia! Stava benissimo vestito così! Sbavare non era rischiesto però!
"Stai bene."
Ecco, forse doveva dirle qualcosa, era la verità comunque, stava davvero bene!
"Dopo devo andare al lavoro quando abbiamo finito, però ti accompagno a casa, sono di strada."
Più o meno, allungava solo di poco la strada ma non di molto ed il perchè lo faceva era semplice, perchè non voleva separarsi troppo in fretta da lei, ecco tutto.
 
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»Donnie
view post Posted on 3/4/2012, 22:28




Emma191
Erano ormai due giorni che non pensava ad altro che non fosse quell'uscita con Thompson, ma nemmeno una domenica passata ad autoconvincersi che non ci sarebbe stato niente fra loro era servita a cancellare il suo nervosismo. La telefonata intercorsa fra lei e Diane la sera prima aveva soltanto peggiorato le cose. L'amica già le faceva pressioni per un'uscita a quattro, ovvero come due coppie ufficiali... ok, era contenta per lei e Michael, ma sè stessa e Thompson? Insieme? Per quanto sapesse che l'idea le piaceva molto, non era sicura che lui fosse tipo da storia seria... men che meno da "se mi deflori, mi devi sposare" Nathan ancora ignorava quel lato di lei, ma era certa le avrebbe dato il ben servito non appena l'avesse scoperto!
Merda! Mille pare mentali per un nulla di fatto! Doveva calmarsi, cazzo! Lui sarebbe arrivato a momenti e lei era ancora in pieno stato confusionale appoggiata al muro della scuola con una sigaretta fra le labbra. Inoltre, se ci pensava bene, tutto quello era semplicemente assurdo! Nathan Thompson non era affatto appetibile! Aveva un naso a patata, il più delle volte si atteggiava a testa di cazzo e... oh! oh! Eccolo... lo vedeva! Quant'era carino! Coi capelli a quel modo poi stava davvero bene e... no, cazzo, Lili, riprenditi! Hai cercato anche di convincerti che nulla in lui ti attragga parlando di te stesa in terza persona, non puoi crollare appena lo scorgi! Da lontano, persino! Certo che però il portamento non era male...
Niente... il training psicologico si stava rivelando totalmente inutile, alla vista di Thompson i neuroni avevano fatto contatto ed erano felicemente esplosi per aria. Lasciò che il ragazzo si avvicinasse prima di sorridergli ed allungarsi a baciargli una guancia, ovviamente dopo essersi assicurata che Michael e Diane avessero fatto le tende! Era sicura che fosse appena nato un instancabile duo di pettegoli. Tornò a concentrarsi su Nathan abbastanza velocemente, lanciandogli un pacchetto di sigarette ancora da scartare. "Te ne dovevo uno, no?" replicò staccandosi dal muretto per stiracchiarsi, emettendo appena qualche mugolio di soddisfazione. La camicetta che indossava, a quel gesto, si alzò ancora scoprendo lievemente il reggiseno di pizzo bianco e rosa. Rilassò i muscoli poco dopo, riservando al ragazzo un altro sorriso caldo e aperto. "Grazie! Anche tu stai bene. Hai capito il corretto uso del pettine e i risultati si vedono" scherzò posando poi un dito sulla stampa della sua maglietta. "Morte, uno dei quattro cavalieri dell'Apocalisse... mio padre mi ha detto che esistono sul serio, ma personalmente non provo un reale interesse ad incontrarli... e tu?" domandò smettendo poi di delineare la figura del disegno. Toccarlo a quel modo le riportava alla mente il loro ultimo incontro in bagno, quando si era concessa il lusso di oltrepassare l'ostacolo dato dai vestiti e aveva fatto scivolare le mani sul suo petto glabro, ma comunque interessante. Era stato in quel momento che aveva finalmente preso coscienza della dura realtà: sotto la naturale diffidenza e rivalità l'uno nei confronti dell'altra c'era attrazione. Erano esattamente come i due celebri poli di una calamità: opposti e quindi costretti ad interessarsi a vicenda. Almeno sperava fosse così... in fin dei conti Nathan era stato geloso del commesso del bar del cinema e le aveva detto chiaramente di non essere in grado di escluderla dalla propria vita o comunque di levarsela dalla testa. Certezze però non ne aveva. "Thompson, io ti piaccio?" la buttò lì tutta d'un fiato, pentendosi subito dopo. Che cazzo gli andava a chiedere? "Intendo fisicamente... non in senso globale. Ecco... volevo sapere se mi consideri una bella ragazza... La prima volta che mi hai vista "nuda" cercò di spiegare mimando con le dita il segno delle virgolette "hai fatto qualche apprezzamento, ma l'altro giorno in bagno mi sei sembrato fin troppo controllato. Insomma, mi sono praticamente offerta a te e tu sei stato quasi stoico, non ne hai approfittato quasi per nulla. Non ti sto accusando, sia chiaro... anzi ho apprezzato, è solo che altri al tuo posto mi avrebbero sbattuta al muro senza pensarci due volte, tu invece no..." Non aveva idea del perchè stesse tirando fuori quella storia, ma sentiva l'esigenza di capire e soprattutto di sapere se ci fosse qualche speranza per loro oppure se facesse meglio a metterci una pietra sopra. In quella circostanza tutto le era sfuggito di mano, mentre lui, famoso per inframezzare le ore di lezione con una sana scopata nei bagni della scuola, era riuscito a mantenere l'autocontrollo necessario a non lasciarsi davvero andare. Gli prese una mano, tirandolo poi verso il cancello; il cortile era ormai deserto e il custode stava aspettando solo loro per chiudere. "Me lo spiegherai mentre andiamo" concluse sorridente ritrovandosi presto in strada, indecisa se prendere la via a sinistra, verso il centro commerciale e cittadino, oppure quella a destra che portava alla fermata dell'autobus. "Vuoi andare a piedi o prendere il pullman? Per me è indifferente, mi piace camminare!" affermò sorridendo ancora, aspettando che fosse lui a prendere una decisione.
 
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view post Posted on 20/4/2012, 23:19
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Non avrebbe mai realmente ammesso quanta cura aveva messo nel prepararsi per quell'uscita con la piccola Winchester, così come non avrebbe ammesso che lei gli stava iniziando ad interessare veramente troppo, fin troppo! Non aveva mai provato nulla di simile per una di quelle ragazzine che si portava a letto, Maryli era in qualche modo qualcosa di nuovo e sconosciuto anche per lui e non voleva capire quanto realmente lo fosse fino a quell'esatto istante in cui le arrivò davanti, quando la fissò negli occhi prendendo la sigaretta ed accendendosela, cercando di non sobbalzare per il dito che sentiva seguire quel disegno della sua maglia, avrebbe anche resistito a tutto, se non fosse stato per quella domanda che gli fece spalancare gli occhi e inarcare un sopraciglio.
"Mi prendi in giro, vero?"
Le domandò d'impulso prima di darsi del coglione ed alzare le spalle, arrossendo suo mal grado.
"Tu... sei molto bella, fin troppo. Insomma in confronto a me c'è una differenza abbissale, non avrei mai nemmeno pensato che anche solo per una vendetta tu avresti osato tanto ma comunque, nonostante tutte le voci che girano sul mio conto io non sono uno stupratore e sapevo che in realtà tu non avevi intenzione di venire con me in quel senso. Non posso decidere solo io e per quanto mi sarebbe piaciuto non sono un bastardo... se tu avessi davvero voluto probabilmente avrei continuato perchè si, fisicamente mi piaci molto..."
Alzò le spalle chiudendo così il discorso, meglio evitarsi altre stronzate, si era scoperto fin troppo.
"andiamo a piedi, non è distante."
Affermò sorridendole e facendole strada. Forse avrebbe dovuto prenderle la mano? E se le avesse dato fastidio? E se non fosse la cosa migliore da fare? Di cosa doveva parlare? E di cosa non doveva parlare?
"Tuo fratello non sembra un mezzodemone..."
Lo aveva detto in tono tale che potesse sentirlo solamente lei mentre mandava a fanculo le sue paranoie di merda e le prendeva la mano, senza stringere, in modo che se volesse staccarsi avrebbe potuto farlo quando e come voleva, insomma... se non le avesse fatto piacere che lui le stesse così vicino poteva allontanarsi senza troppi problemi, anche se ancora si chiedeva come, quando e perchè avesse accettato di uscire con lui!
 
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63 replies since 11/4/2011, 23:54   831 views
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